What does Chianti mean?

Se partiamo dal presupposto che se compri una bottiglia di vino con scritto “Chianti”, vuol dire che non viene dal Chianti, le cose non sembrano molto chiare già dall’inizio. Vai poi a spiegarglielo ai Cinesi…
Infatti sono anni, precisamente dal 1924, che confusione e dispute sono parte del territorio chiantigiano.

Abbiamo lottato anni contro l’esproprio del nome, trasformato da “territoriale” a “enologico”. Ed oggi abbiamo il Chianti inteso come vino fatto con Sangiovese e altre uve,  ma prodotto in altre zone (Montalbano, Rufina, Colli Senesi, ecc).
E poi abbiamo il Chianti Classico, prodotto davvero all’interno del territorio del Chianti.

 

Non basta questa confusione: ora abbiamo anche lungimiranti amministratori chiantigiani che vorrebbero introdurre ulteriore frammentazione e confusione, dividendo il territorio del Chianti con la creazione della sottozona del “Chianti Storico”.

 

A quale Storia si riferiscono è poi interessante.
Si rifanno al Chianti della “Lega del Chianti”, linea difensiva medievale creata da Firenze nella guerra con Siena, e formata dai paesi di Radda, Gaiole, Castellina.
Cosa c’entra con il Vino? Assolutamente niente.
Con la morfologia del territorio? Men che nulla.
Ma l’importante è dividersi!

 

Allora, se proprio vogliamo rispettare la storia alla lettera, dobbiamo anche far cambiare provincia ai tre paesi, e passare da Siena ai servigi del Giglio di Firenze. E ogni tanto, nella notte, andare a tirare due sassate alle mura di Monteriggioni, roccaforte difensiva Senese, sempre nel rispetto delle storiche tradizioni.
Altrimenti, di che stiamo parlando?

 

Ma la cosa più bella di tutta questa faccenda è che viene fatta carta straccia del Bando di Cosimo III, datato 1716, che tecnicamente è solo il più antico documento al mondo che definisce i confini delle zone di produzione vinicole migliori della Toscana.
Per Cosimo, il Chianti vinicolo includeva chiaramente anche la valle della Greve, essendo i vini di quelle parti sin dal medioevo, tra i più quotati sul mercato di Firenze (basta leggere i documenti del pratese Datini e gli studi del prof. Melis).

 

Per capirci, i Francesi hanno classificato le famose zone di produzione di Bordeaux 140 anni dopo!

 

Ma a chi interessa! Meglio dividerci fino all’atomo e ognuno guardi il suo, che sia mai fare un po’ di sistema e arrivare all’attacco, non di Siena o del comune confinante, ma dei mercati internazionali uniti, forti e coesi, giammai! Alle bombarde!

2018-11-22T09:24:21+00:00 novembre 21st, 2018|Blog|